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1 ottobre 2015
I
cancelli con dispositivi di apertura e chiusura elettronica
rappresentano una realtà diffusa nella maggior parte delle
abitazioni private e dei condomini. Nonostante ciò, questa
tipologia di impianti necessita di una costante manutenzione. Un
fattore che molti utenti non considerano è l'elevato livello di
pericolosità legato a questa tipologia di impianti. È emerso che gli
incidenti causati da malfunzionamento di cancelli vedono
protagonisti specie i bambini e sono dovuti a problemi di natura
meccanica; il fenomeno riguarda sia gli spazi domestici sia
l'ambiente di lavoro; la manutenzione porte e cancelli automatici in
forma preventiva riduce drasticamente la percentuale di guasti.
La sicurezza del cancello o della porta automatica non è una
scelta, bensì un dovere che rientra tra le responsabilità di
gestione di un immobile da parte del proprietario o
dell'amministratore se in contesto condominiale, che deve rispondere
in prima persona in caso di incidente o malfunzionamento. Le norme e
direttive da tenere in considerazione sono:
- la Norma UNI EN
12341-1, la quale ritiene che i requisiti di sicurezza devono essere
rispettati dal costruttore di cancelli in fase di progettazione
-
le Norme UNI EN 12453 e UNI EN 12445 che stabiliscono i requisiti di
sicurezza e i metodi di prova da rispettare durante l'installazione
- la Direttiva Prodotti da Costruzione (CPD) del 2005,
successivamente sostituita dal Regolamento Prodotti da Costruzione
(CPR) nel 2013, che obbliga il costruttore di chiusure automatiche
ad apporre la marcatura CE sull'impianto.
Per questo,
una volta messo in opera e collaudato, il cancello deve essere
associato da un fascicolo contenente:
-
dichiarazione di conformità dell'impianto
- elenco e conformità
della componentistica
- disegno dell'impianto automatizzato
-
schema elettrico
- libretto di installazione
- targa con
marcatura CE
- registro di istruzioni per la manutenzione
ordinaria.
Quest'ultimo è uno dei documenti essenziali in
quanto include i provvedimenti a cui far fede affinché i requisiti
di sicurezza perdurino il più a lungo possibile.
27 agosto 2015
Cos'è
il certificato o la dichiarazione di conformità di un impianto? Chi
è tenuto a rilasciarlo e in quali casi tale documentazione è
obbligatoria? Queste sono alcune delle domande a cui spesso gli
utenti non sono in grado di rispondere, a causa della poca
informazione. La dichiarazione di conformità di un impianto è il
documento, consegnato dal tecnico installatore dello stesso, con il
quale si attesta la sua conformità alle norme vigenti e alle
specifiche tecniche richieste. Tale documento venne creato
inizialmente con la legge n. 46 del 1990, ormai sostituita dal
Decreto Ministeriale n. 37 del 22 gennaio 2008, originato con
l'intento di riordinare in un solo provvedimento legislativo le
norme vigenti relative alla sicurezza degli impianti.
Lo scopo è
stato anche quello di garantire la sicurezza e l'incolumità
pubblica, evitando specie gli incidenti domestici causati dal mal
funzionamento degli impianti. L'impresa installatrice deve
consegnare il certificato di conformità, al termine dei lavori di
installazione di un impianto di qualsiasi tipo o del suo integrale
rifacimento. Per gli impianti eseguiti prima dell'entrata in vigore
della legge, o per i casi nei quali non sia possibile rintracciare
la dichiarazione di conformità, invece, il decreto 37/08 ha emesso
la Dichiarazione di Rispondenza, che deve essere compilata a cura di
uno dei soggetti previsti dall'art. 7 comma 6 del DM 37/08. La
dichiarazione di conformità è obbligatoria per tutti i tipi di
immobili, quindi anche per le civili abitazioni, e per tutti i tipi
di impianti, come:
- impianti elettrici;
- impianti di
protezione dalle scariche atmosferiche;
- impianti di automazione
di porte e cancelli;
- impianti radiotelevisivi;
- impianti di
riscaldamento, condizionamento e climatizzazione;
- impianti idro-sanitari;
- impianti gas;
- impianti di sollevamento
(ascensori, montacarichi, scale mobili e simili);
- impianti di
protezione antincendio.
Vediamo che il certificato viene
steso sulla base di un modello pubblicato in allegato al D. M.
37/08.
Il modello è stato poi variato con la pubblicazione del
Decreto 19 maggio 2010 Modifica degli allegati al decreto 22 gennaio
2008, n. 37, concernente il regolamento in materia di attività di
installazione degli impianti all'interno degli edifici. Per la
Dichiarazione di rispondenza, al contrario, non è previsto un modulo
uniformato, ma nella pratica l'installatore dovrà stilare una
relazione tecnica in cui si attesti la perfetta esecuzione
dell'impianto. La dichiarazione di conformità di un impianto deve
presentare dei dati obbligatori, così come da modello approvato dal
Ministero del Lavoro, come il tipo di impianto, i dati del
responsabile tecnico dell'impresa, del committente e del
proprietario dell'immobile, i dati relativi all'ubicazione
dell'impianto, i materiali impiegati e la rispondenza alle norme
vigenti. Il certificato deve possedere una serie di allegati, la cui
assenza ne determina la nullità, che sono:
- il progetto
dell'impianto, necessario esclusivamente per immobili con precise
caratteristiche dimensionali;
- lo schema di impianto;
- la
relazione tipologica;
- il certificato di iscrizione alla Camera
di Commercio della ditta.
La Dichiarazione di conformità deve
essere compilata in molteplici copie, che devono essere affidate
all'utilizzatore dell'impianto e al committente, due delle copie
vanno firmate dal committente per ricevuta, e una di esse deve
essere esibita dall'installatore allo Sportello Unico dell'Edilizia
del comune in cui è collocato l'impianto.
9 ottobre 2014
Oltre alla vostra abitazione un altro ambiente di cui dovrete senz'altro occuparvi, per quanto concerne la sua sicurezza e manutenzione, è il garage. Utile per salvaguardare la vostra auto e non solo, uno degli elementi più importanti del garage è indubbiamente il cancello, che sia automatico, manuale, scorrevole questo dipende dalle vostre esigenze, ma essenziale è che vi garantisca sicurezza ed efficienza in tutte le sue forme. Generalmente se si pensa ad un cancello automatico, è scontata l'associazione con un cancello ad apertura scorrevole o ad ante, perché queste sono le soluzioni di chiusura solitamente impiegate. Prima di optare per una tipologia di cancello piuttosto che per un'altra, urge però considerare una serie di fattori del garage, tipo la presenza di dislivelli del terreno o vincoli architettonici. Se poi, per giunta si ha a che fare con il traffico di mezzi pesanti, a lungo andare questi possono danneggiare le guide a terra del meccanismo scorrevole. Una valida soluzione al problema può rivelarsi l'installazione di un cancello ad alzata verticale. Sono stati ideati tali cancelli proprio per quanto concerne l'ambito industriale e per i problemi connessi al viabilità di grandi autocarri, ma poi è stata creata in seguito anche una linea ideale per l'uso residenziale. I pannelli dei cancelli ad alzata verticale, si presentano alquanto massicci perché prodotti con una robusta struttura di acciaio zincato. Molta varietà rintracciamo nella gamma delle misure, che vanno da 3 a 20 m, e l'aspetto elegante può essere personalizzato secondo il vostro gusto personale. Gli interventi murari sono ridotti al minimo, richiedendo solo la realizzazione di un paio di scavi per i plinti di ciascuna colonna, con l'annegamento nel cemento di una piastra di ancoraggio. Per installare i cancelli per il garage ad alzata verticale potete contattare la nostra azienda, fabbri dall'esperienza decennale monteranno in tempi celeri il cancello presso il vostro garage, contattateci.
19 giugno 2014
Nell'immaginare ad un cancello automatico che potrebbe proteggere la nostra abitazione, nell'immediato si staglia nella nostra mente l'idea di un cancello ad apertura scorrevole o ad ante, in quanto esse si presentano come le soluzioni di chiusura che di consueto vengono impiegate. Tuttavia accade talvolta che l'impianto di apertura di una barriera può generare problematiche circa la disponibilità dello spazio o riguardo la funzionalità, se magari, si rilevano dislivelli del terreno o limiti architettonici. Inoltre non si deve tralasciare l'eventualità del frequente transito di mezzi pesanti, che nel tempo possono determinare danni alle guide a terra del meccanismo scorrevole, del cancello automatico. A tal proposito una soluzione potrebbe essere rappresentata dall'installazione di un cancello ad alzata verticale. Tale tipologia di cancelli è stata prettamente ideata, inizialmente, per l'ambito industriale e per i disagi riguardanti il andirivieni di grandi autocarri, ma poi si è rivelata essere un'idea geniale anche in relazione all'utilizzo residenziale. Tali cancelli ad alzata verticale sono presenti sul settore in vari modelli, progettati secondo un design all'avanguardia, e notevole è soprattutto la loro struttura realizzata in acciaio zincato ad elevata resistenza, ed azionate tramite un meccanismo oleodinamico. Notevole è la gamma delle misure, che vanno da 3 a 20 metri, inoltre l'aspetto raffinato può essere personalizzato con decori ed essere realizzato con un colore che di più aggrada al cliente. Gli interventi murari fondamentali per installare il cancello sono minimi, necessitano della esecuzione di un paio di scavi per i plinti di ciascuna colonna, mediante l'inserimento nel cemento di una piastra di fissaggio. Inoltre in aggiunta si possono montare vari sistemi di automazione e anche degli accessori, disponibili dai rivenditori autorizzati. La sicurezza è garantita dalle normative vigenti. Per montare i cancelli ad alzata verticale potete rivolgervi presso la nostra azienda, che recherà presso la vostra abitazione tecnici specializzati nel settore.